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Il titolare di farmacia non può essere anche grossista

Farmacia Redazione DottNet | 13/10/2015 13:43

E' il parere del ministero della Salute inviato alla Regione Lombardia

Il titolare che dispone anche di un’autorizzazione per la vendita all’ingrosso di farmaci non può ridistribuire come grossista i medicinali acquistati dalla farmacia. E’ quanto afferma il ministero della Salute nel parere inviato il 2 ottobre alla Regione Lombardia, per rispondere a un quesito sollevato nell’agosto scorso dall’Asl di Mantova. Il caso riguardava una farmacia e un’impresa della distribuzione intermedia forniti di codice univoco differente ma medesima partita iva, in cui il trasferimento dei pezzi da un’attività all’altra avveniva mediante documenti di trasporto e di resi (per rispettare i flussi ministeriali). Per il dicastero, invece, «le due attività» di distribuzione all’ingrosso e vendita dei medicinali «devono essere assolutamente separate tra loro, anche se svolte dalla medesima persona».

Le conseguenze che il dicastero ricava dal principio, confermano così la linea della “tolleranza zero” perseguita da tempo da Federfarma: «I medicinali acquistati dalla farmacia utilizzando il codice univoco della farmacia» continua il dicastero «debbono essere conservati nei magazzini annessi alla farmacia» e possono essere soltanto «venduti al pubblico, in quanto destinati all’esercizio farmacia». Non solo: anche quando distributore e titolare sono la stessa persona, il passaggio dei medicinali «deve risultare formalmente dall’uso dei distinti codici identificativi, che tracciano il cambiamento del titolo di possesso»; inoltre, una volta ceduti, i prodotti devono transitare dal magazzino del grossista a quello della farmacia, «che deve venderli solo ed esclusivamente al pubblico e non ad altro distributore e/o farmacia». In altri termini, «l’unico movimento previsto dalla farmacia al grossista è la restituzione, che avviene a fronte di errori di fornitura o rientri dal cliente».

Il parere, che la Regione Lombardia ha già distribuito ad Asl, carabinieri dei Nas, farmacie e distributori del territorio, è stato accolto con soddisfazione da Federfarma: «Dalla Direzione generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico del Ministero» commenta la presidente del sindacato titolari, Annarosa Racca «arriva un chiarimento che dà ragione a quanto noi sosteniamo da sempre. Carenze e irreperibilità sono inaccettabili, ben vengano la massima severità e il rispetto delle regole». Il parere del dicastero sarà analizzato in tutte le sue ricadute nella prossima assemblea generale di Federfarma.

 

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fonte: federfarma, filodiretto

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